NO ALL'ANZIANO IN SOFFITTA
Occorre un capovolgimento di mentalità, che parta dal nostro interno, dall'interno delle nostre famiglie:
Ricostruire una società che parta dall'ultimo, dal bisognoso, non come oggetto di assistenza, ma come risorsa della nostra umanità evitando il rischio del relegamento in luoghi belli esteticamente, come le strutture per anziani, che ci riempiono gli occhi ma non il cuore, in particolar modo quello dei nostri giovani e dei nostri bambini, con l'immagine che la persona quando non è più attiva, non più efficiente, viene rimossa dalla società; così come succederà a noi che ancora possiamo renderci utili nell'attivismo e come poi succederà a loro quando raggiungeranno l'età della vecchiaia.
Sensibilizziamo i nostri bambini ed i nostri giovani alla tensione nei confronti di chi ha bisogno, getteremo le fondamenta come deterrente onde evitare droga, alcool e il dilagare dei suicidi della generazione giovane.
Segnalateci quelle situazioni a voi vicine di persone anziane bisognose di aiuto, perché unendoci possiamo mettere in atto ogni risorsa disponibile creando intorno a loro una rete di umanità e di amore, affinché possano rimanere all'interno della loro casa.
Questa frase è stata da noi raccolta da una delle persone anziane appena ricoverata in una struttura:
"Ho il cuore malato di dolore, mi sento buttata via come una mela marcia in un bidone".
Chiunque fosse a conoscenza di situazioni di persone anziane sole e che si rendesse disponibile per creare la rete, è pregato di chiamare il numero 3392223649 di Anna Farneti
Ulteriori informazioni nel collegamento a fondo pagina.
